LA PIANTA ANGELICA
Vicenza a volo d'uccello: mura, strade, case e palazzi, il territorio nella sua conformazione urbana
PIANTA ANGELICA DIGITALIZZAZIONE DI GIORGIO MARENGHI - Particolare del Borgo di San Felice
Gli studiosi del passato, il Castellini ed il Pagliarini, narrano che gli Scaligeri fin dal 1311 avevano il problema della difesa della parte nord-occidentale di Vicenza. E come punto di appoggio per questa difesa consideravano importante la PORTA NUOVA, che nella Pianta Angelica si trova nelle vicinanze della chiesa di San Lorenzo e del suo complesso monastico.
Fuori dalla Porta Feliciana e sulla via per Verona era sorta un'area abitativa, il quartiere di San Felice. Per esigenze militari ed economiche gli Scaligeri, allora dominanti a Vicenza (siamo nel 1300) cercarono un'area spaziosa per erigere una fortificazione che doveva essere formidabile. Ma per fare questa operazione pensarono bene di radere al suolo il borgo nascente di S.Felice. Molte le case distrutte sin dalle fondamenta, solo qualche chiesa riuscì a salvarsi dalle esigenze militari dei Veronesi.
"Si provvide a ruinare tutto questo borgo...da fondamenti...et fu gran ventura che le chiese ch'erano nel borgo fuggirono alla sorte miseranda".
Il castello alla fine sorse, fu nominato e considerato la "Rocchetta" e divenne una fortificazione che dette "sicurezza" alla città.
I Veronesi comunque avevano un piano complessivo che dovette tener conto di altri punti "deboli". Fu costruita così un'altra Porta, che ebbe il nome di S.Croce, Porta fortificata che completava la difesa del lato occidentale di Vicenza, verso Verona. Una lunga cortina di mura collegava perciò la nuova Porta S.Croce al Castello della "Rocchetta". Furono scavate larghe fosse in cui vennero immesse le acque della Seriola.
Naturalmente da S.Croce verso il lato orientale della cinta muraria ci pensava il Bacchiglione a completare la difesa acquatica.
Molte le voci che vollero dare i natali alla nuova porta, il Perbellini stimò un periodo (1370-1380), mentre Conforto da Costoza decise per il 1381, annata che secondo lo storico vide la fine anche dei lavori delle mura e lo scavo delle fosse.
Quando il perimetro fu tutto finito, cioè quando le mura veronesi si unirono alla cinta muraria antica, Vicenza ebbe un nuovo quartiere dagli spazi ampi e razionali. Un reticolo viario molto razionale con case molto ben curate e ampi cortili e orti. Inoltre ampie zone di terreno furono lasciate vicino alle mura e questo per motivi militari.